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Pubblici esercizi: cosa è cambiato con la legge di stabilità

Dal 1° gennaio, come sapete, è entrata in vigore la Legge di Stabilità 2016 in sostituzione di quella legge che finora conoscevamo come “Finanziaria”. Fra la moltitudine di commi che compongono la legge, molti sono rilevanti per le attività dei pubblici esercizi, in primis l’OBBLIGO DI POS (L. n. 208/2015 comma 900).

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Il POS (Point of Sale) è un apparecchio che permette di fare transazioni economiche per via telematica con bancomat o carta di credito e deve essere posseduto da tutte le attività di vendita e servizi, quindi anche dai ristoranti, le pizzerie, le panetterie e i bar (e così via). Qualora non si sia ancora provvisti, poiché il cittadino ha il diritto per legge di pagare con carta di credito o di debito, si può rischiare di veder andar via il cliente senza pagare; anche in caso di preventiva informazione di assenza di POS, l’esercente non può costringere, a chi è senza contante, di pagare.
Per venire incontro a coloro che si devono adeguare alla legge, molte aziende (comprese le compagnie telefoniche e gli istituti bancari) hanno messo a punto sistemi informatizzati che rendono lo smartphone, ormai nelle tasche di tutti, un termine per le transazioni con carta.

CONTANTI
Un altro comma è il n 898 riguardante il trasferimento in denaro contante. Per pagare un fornitore, un acquisto o un servizio, il tetto oltre il quale era obbligatorio fare una transazione tracciabile (ad esempio con bonifico) si attestava a 1.000 euro; con la nuova norma il tetto è stato innalzato a 3.000 euro. Non ci sono, invece, novità per il Canone Rai: le modifiche (costo e modalità di pagamento) riguardano le abitazioni, mentre per i pubblici esercizi rimane tutto invariato.

IRAP
Ci sono cambiamenti circa l’IRAP (l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive): il comma 73 della Legge di Stabilità prevede che la deducibilità del costo del lavoro si estenda al limite del 70% per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno 120 giorni per due periodi di imposta, a partire dal secondo contratto (firmato con il medesimo datore di lavoro entro due anni dalla fine del precedente).

PREU
PREU, ricordiamolo, sta per Prelievo Erariale Unico, ed è una tassa che ricade sugli apparecchi di gioco; i pubblici esercizi possono far installare solo le cosiddette Newslot e sulle somme giocate devono versare una somma all’erario. Con le nuove norme tale somma corrisponde al 17,5% dell’ammontare delle somme giocate.


15/06/2016

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